Museo Frugone – Genova Nervi

Perchè il nome di Pennasilico non scatena le torme di visitatori di Boldini? Eppure questa signora è molto graziosa, elegante con un abito di moderna indefinitezza, in una posa angolare che ne esalta il fascino e che ritrovo nel Boldini della sala successiva.

Qui mi rendo conto delle differenze che vanno a vantaggio di Boldini: la fattura dell’abito con le trasparenze candide del pizzo, il capo piegato che non guarda lo spettatore, il nodo nero che crea contrasto e funge da polo gravitazionale del dipinto, la ricchezza delle sfumature sullo sfondo. Poi viene questa convenzionale matrona nobiliare, certo interessante nella sua posa da statua antica ma che ricolloca Pennasilico tra i pittori di seconda fila.

Fragiacomo non è il primo nè l’ultimo a dipingere la Basilica San Marco però l’acqua alta trasforma la piazza in uno specchio in cui personaggi e monumenti si riflettono nella gloria del sole mattutino.

Fattori – altro pittore amato dal pubblico – è qui rappresentato da un bimbetto che come Ercole si trova al bivio tra la bella vita militar e il mondo rurale. Le bestie accovacciate ai piedi di un muretto che si dissolve nell’afa e trascolora sullo stradone di cui i destrieri sollevano la polvere.

Ho visto molti dipinti di Gignous, pittore abile e capace, un minore qui impegnato a rendere precisamente i giochi della luce tra le foglie dell’albero centrale e le nubi del paesaggio.

Nè oserei tralasciare questo autunno di Delleani, dai colori caldi, con una costruzione saggia ed equilibrata nella distribuzione di colori caldi e freddi, nella soave ansa del fiume, le canne appena tratteggiate, le nubi fatte schiacciando il tubetto sulla tela.

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