Irfan Orga – Una famiglia turca

Il narratore è sfortunato: passa da una condizione agiata, di placido borghese turco alla totale povertà. Muoiono in guerra il padre e lo zio, la casa perisce in un incendio e la miseria del primo conflitto mondiale incide non poco sul destino del ragazzo, condannato a una vita difficile in un collegio militare.

Diventato ufficiale di aviazione si troverà a fronteggiare la malattia mentale della madre e l’isolamento dal resto della famiglia.

La post-fazione, scritta dal figlio di Irfan, racconta in riassunto gli anni del secondo dopoguerra: la proscrizione dalla Turchia (Irfan vive more uxorio con una donna già sposata e non ancora divorziata che comunque continuerà a tradirlo), una seconda fase di totale povertà e infine il riconoscimento letterario grazie a questo racconto della sua vita.

Un buon romanzo, appassionante, che racconta la difficile crescita di un ragazzino che conosce il crollo improvviso del benessere in un paese, la Turchia, alle prese con la transizione dal mondo ottomano alla modernità di Ataturk.

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