Le nostre anime di notte

Eddie e Louis sono due anziani che decidono di dormire assieme per non sentire la solitudine. Un rapporto casto – anche per necessità, lui è troppo anziano per farcela – che suscita i pettegolezzi del paese e il fastidio dei figli.

Noi però abbiamo la fortuna di seguire la crescita di questo rapporto dall’interno e possiamo vedere quello che agli altri sfugge: il bisogno di sentire una voce amica che ci culli verso il sonno. Non è poco: come riempire la maggiore aspettativa di vita che la scienza medica ha conquistato?

I nostri vecchietti si propongono in un testo di Kent Haruf portato in scena da Lella Costa e Elia Schilton che, come i miti platonici, spiega meglio di tutti i convegni medici di questo mondo cosa significhi affrontare il decadimento fisico, la mole di ricordi e il mondo che non capisce che esiste – ed è forse più importante di tutto – anche il benessere mentale.