Museo Castelvecchio a Verona

Sono troppo snob per compiere il pellegrinaggio alla tomba e alla casa di Giulietta. Preferisco incontrare la sfortunata ragazzina al museo di Castelvecchio, dove assume le sembianze di una graziosa Santa Marta. Capelli biondi intrecciati cadono sulle spalle, occhi neri ed incarnato roseo, un abito complesso, pieno di bottoncini e ornamenti. Una linea da top model – non abbiamo inventato noi la dieta

e neppure la globalizzazione. Questa Madonna in un giardino chiuso popolato di uccelli esotici ed angeli dipinta da Stefano Boi la ho vista sul Reno, tra Colmar e Breisach. È il raffinato mondo del Roman de la Rose

ma anche di Pisanello. Mano virtuosa, che ricrea il fascino della natura. Ogni dettaglio, non solo la quaglia che denomina l’opera, è reso con pignola esattezza.

Trovo la stessa precisione in questo San Martino, educato, cortese, con una grazia da antico romano. Tracce di colore, eleganza, esattezza nel disegno del cavallo.

Questa Madonna in trono è attribuita ad Altichiero. Il rosso che allude alla Passione, lo scranno elaborato della Regina, la magia degli incarnati.