L’ispettore generale – Gogol – Rocco Papaleo

Chi la fa l’aspetti. Prima o poi il podestà trova qualcuno più disonesto di lui, un finto ispettore generale che si intasca le mazzette (che gli vengono date non solo dai carnefici ma anche dalle vittime). Tutti gabbati, direbbe la coppia Boito/Verdi. Del resto nel finale di spettacolo si sottolinea il fatto che il pubblico sta ridendo di se stesso, che tutti noi comodamente seduti in platea non siamo meglio dei corrotti messi alla berlina da Gogol.

Dato che si è scelto di mantenere l’ambientazione russa abbiamo una profusione di pastrani, stivali e colbacchi – addirittura la dottoressa dall’alito mefitico si esprime in un grammelot russo. Forse è meglio così: che bisogno abbiamo di sottolineare ulteriormente la somiglianza tra il Bel Paese e la Russia (zarista, ovviamente)?

Dimenticavo di dire che alla fine viene annunciato l’arrivo del vero ispettore generale ma senza specificare se sarà meno gaglioffo rispetto al sedicente predecessore e al podestà con i suoi complici.