Così è se vi pare (Geppy Glejeses)

La Verità appare e scompare, una e trina, dietro al paravento in vetro a specchio in cui si erano materializzati la signora Frola e il signor Ponza e che riflette i personaggi della commedia. A confondere le idee su cosa sia la verità per buona parte dell’inizio dello spettacolo ci sono offerti gli ologrammi dei protagonisti, microscopiche creature che parlano in piedi su sedie enormi.

Il XX secolo distrugge le certezze borghesi del 1800: scompaiono i punti di riferimento della tonalità, della visione fotografica del reale e perfino di grammatica e sintassi. Anche quando si mantiene un collegamento con le strutture espressive del passato si brancola nel buio con il signor K. o si gioca con il mondo distorto dei surrealisti. Il mostro della soggettività non vuole ritornare nella sua tana. O, per lo meno, sappiamo che rimane lì, a dirci che non viviamo nel migliore dei mondi possibili, che non siamo destinati a un progressivo miglioramento infinito. E’ il pessimismo di chi ha conosciuto l’orgia distruttrice dei conflitti mondiali, dell’olocausto, del terrorismo, di un capitalismo che macina profitti per pochissimi a scapito dei molti.

L’allestimento è rigorosamente naturalistico, rispetta la collocazione spazio-temporale dello scritto di Pirandello, la recitazione non è mai affettata neppure quando Laudisi espone la sua teoria sul fatto che non si può conoscere la verità. E proprio per questo sono scosso nelle mie certezze e percepisco – a distanza di un secolo – la modernità di questo lavoro.

Gli attori coinvolti nello spettacolo sono Pino Micol, Milena Vukotic, Gianluca Ferrato, Massimo Lello, Marco Prosperini, Maria Rosaria Carli, Roberta Rosignoli, Antonio Sarasso, Stefania Barca, Walter Cerrotta, Vicky Catalano, Giulia Paoletti.