Strauss suona la sinfonia K550 di Mozart

I detrattori di Richard Strauss lo dipingono come un direttore che quando aveva fretta di andare a farsi una partitina a carte non esitava ad innestare la quarta.
Non lo direi dall’ascolto di questa sinfonia K550. L’Allegro assai conclusivo anzi mi sembra iniziare in modo relativamente tranquillo. Nel prosieguo del finale la scelta risulta indovinata, se non altro perchè un tempo più rapido avrebbe probabilmente ingarbugliato la resa sonora di una registrazione del 1928. Ed ovunque c’è il giusto dramma, la corretta individuazione degli snodi drammatici di questa sinfonia. E’ notevole la cura con cui Strauss segue le indicazioni dinamiche e i contrasti che ne conseguono. Anche nel secondo movimento c’è un rallentando prima della ripresa che dovrebbe da solo smentire ogni vaneggiare sulla meccanicità della direzione di Strauss. Certo, nei filmati che possediamo il nostro non mostra una gestualità ed una mimica facciale che facciano impressione sul pubblico. Ma il direttore all’epoca si rivolgeva all’orchestra, non a chi lo avrebbe scrutato con curiosità sugli schermi televisivi.
Che Strauss sappia il fatto suo è evidente già dall’esposizione del primo tema del molto allegro in cui viene evitato il portamento conclusivo che all’epoca era molto di moda. Ma è anche notevole l’asciuttezza del suono, classicamente puro ed immacolato che mi spinge a chiedermi se Harnoncourt ha davvero inventato qualcosa.