Giorgio Passera – Via Beltramina 20

Ci vuole molto coraggio per scrivere un libro di ricordi d’infanzia: è difficile trovare il tono giusto della narrazione senza cadere nel luogo comune. Giorgio Passera si aiuta inserendo nel racconto stralci dei propri temi delle elementari. In questo modo ci pone in contatto diretto con il bambino che vuole evocare. Ci si sente come quando si sfoglia una rivista degli anni ’60: si crea un corto-circuito tra ieri e oggi e ci si trova improvvisamente immersi in una realtà lontana, che si credeva dimenticata del tutto ma che continua a far parte del nostro io più profondo. E così un’idea che, letta in prefazione, mi era parsa balzana rende particolarmente piacevole la lettura di questo libretto che senza tante pretese cerca, attraverso questo viaggio nel nostro passato, non solo di farci ritrovare ciò che siamo stati, ma anche di farci capire ciò che siamo oggi.